Banat (Il viaggio)

Ivo è agronomo e la mancanza di opportunità lo spinge ad accettare un lavoro nel Banat, una fertile regione della Romania. Clara è appena uscita da una relazione e sta per perdere il lavoro al porto di Bari. Ivo e Clara si incontrano per caso e sembrano capirsi subito. Passano una sola notte assieme prima che Ivo parta, ma questo basta per creare un legame e lasciar loro il desiderio di rincontrarsi. Quando Clara gli fa visita in Romania, i due si innamorano. Ma davvero questo esilio è l’unica strada per la felicità?

Tra i vicoli di Bari e la campagna invernale romena, nella regione di Banat, si snoda lo spaesamento interiore e geografico di personaggi e luoghi in cerca di identità. Il pre-testo è quello della crisi economica che spinge donne e uomini a partire, a sospendere il proprio rapporto con la terra d’origine. Oltre questo punto di partenza, nel cuore del film di Adriano Valerio, c’è la descrizione di un’umanità in cerca di nuovi equilibri e in sofferta comunicazione con la memoria. Valerio esplora tali argomenti (già affioranti nel suo corto 37°4S, David di Donatello 2014) con sguardo sensibile, al tempo stesso geometrico e libero, affacciato su due mari, raccontando un viaggio di andata, e forse di ritorno, testimonianza di una generazione forzatamente apolide.

Adriano Valerio, dopo essersi laureato in Legge all’Università Statale di Milano e aver frequentato il laboratorio di cinema di Marco Bellocchio, si è trasferito in Francia. Qui insegna Analisi del film presso la International Film School di Parigi, collaborando inoltre con la Académie Libanaise des Beaux Arts di Beirut, l’Istituto Marangoni e l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi. Nel 2012 ha fondato l’associazione Camera Mundi con cui organizza laboratori di cinema in paesi in via di sviluppo. Nello stesso anno, ha partecipato al Berlinale Talent Campus e alla Locarno Film Academy. Il suo ultimo cortometraggio, 37°4S, ha vinto una menzione speciale al Festival di Cannes (2013), il David di Donatello come miglior cortometraggio (2014) e il Premio Speciale del Nastro d’Argento (2014). Banat (il viaggio) è il suo lungometraggio d’esordio.

La recensione di Mariella Cruciani


di Redazione
Condividi