SIC 2015 – Kalo Pothi (The Black Hen)

“Questo film è la storia della mia vita: il novanta per cento di quello che si vede sullo schermo è vero! Kiran e Prakash, i due piccoli protagonisti, siamo io e un mio amico  che vive ancora nel nostro paese.” Così Min Bahadur Bham ha presentato Kalo pothi, primo lungometraggio nepalese in programma a Venezia.

Si tratta di un’opera prima delicata e poetica che , sullo sfondo di un villaggio afflitto dalla guerra civile fra governo e guerriglieri maoisti, racconta le vicende di due adolescenti inseparabili e della loro gallina Karishma, considerata fonte di ricchezza e di speranza .

I due ragazzini appartengono a caste differenti ma, nonostante questo, sono  uniti da un’amicizia solida e profonda. Il tema principale del film è questo: l’avventura umana di due ragazzi che crescono insieme in una società divisa, durante la rivolta maoista.

Ha spiegato il regista:” Incatenati dalla povertà, l’analfabetismo e i tabù, viviamo in una società profondamente divisa in caste e differenti classi sociali. E’ stato difficile, per me, dover accettare di non poter giocare con il mio migliore amico, solo perché apparteneva ad una casta inferiore. Oggi, nonostante siano trascorsi molti anni, il passato continua a perseguitarmi. Come artista, considero fondamentale rivelare al mondo le mie esperienze di vita”.

L’origine fortemente autobiografica della pellicola è alla base della sua bellezza: lo spettatore avverte la verità che c’è dietro le immagini e non può fare a meno di amare due piccoli “eroi”, pronti a tutto pur di recuperare la gallina, prima bianca poi nera, che dovrebbe assicurare il futuro di uno di loro e di sua sorella.

Le paure e i traumi del più fragile dei due amici emergono attraverso i sogni: nel primo, Prakash esprime il bisogno di dialogo e di pace fra gli uomini, nel secondo rivive la mancanza della madre. Attingendo a memorie lontane, Min Bahadur Bham realizza un’opera prima coinvolgente e tenera, con due adolescenti vitali e testardi, che non stonerebbero in un film di Truffaut.

Tra l’altro, a Kiran e Prakash non difetta l’amore per il cinema, come dimostrano le sequenze in cui si ingegnano a cercare denaro per assistere ad una prima visione o partecipano ad un gioco in cui il premio è costituito dalla locandina di un film. Anche in questo caso emerge, probabilmente, il vissuto del regista e la sua passione per l’arte cinematografica, una passione ripagata se si pensa che , già nel 2012, aveva fatto storia  nel suo paese, avendo presentato il  cortometraggio The flute qui, alla Mostra del Cinema di Venezia.

Kalo Pothi (The Black Hen) Scheda: Crediti, cast e sinossi


di Mariella Cruciani
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