Ricordo di Franco La Polla

La mattina del 27 febbraio scorso Franco La Polla ci ha lasciato. Franco é stato fra i più lucidi, attenti e sensibili critici cinematografici italiani (e non solo), e sicuramente un grande amico, un uomo libero, curioso ed arguto, una persona meravigliosa. Amava soprattutto la vita, in tutti i suoi aspetti gioiosi e piacevolmente scanzonati; non disdegnava mai la battuta sarca-stica, una sana bevuta in compagnia, la buona tavola (buona soprattutto se ben condivisa), il tabacco, la compagnia delle donne, gli abbracci degli amici. Chi gli ha voluto bene non dimenticherà mai le sue note ironiche, le imitazioni beffarde, le risate a pieni polmoni, l’eleganza impeccabile del comportamento e la cordialità spontanea, i sorrisi ammiccanti, gli occhi vivaci. Sotto il profilo professionale (nutrito di passioni e non incline ad accomodamenti compromissori, quindi intrecciato al respiro della sua vita reale) Franco si è distinto, da un lato, per la profonda complessità e varietà delle conoscenze culturali e, dall’altro, per lo spirito battagliero che ha caratterizzato sempre la sua “militanza” indipendente di critico e di docente. Era uno dei pochi (dei pochissimi, in Italia) a saper sia scrivere che parlare al pubblico in modo semplice e comprensibile di questioni tanto complicate quanto sfuggenti ad una facile classificazione. Concepiva il cinema in re-lazione dinamica con tutti gli altri ambiti culturali, in una ricerca priva di pregiudizi e aperta ad ogni aspetto della conoscenza e dell’esperienza umana. Nato a Faenza nel 1943, Franco ha vissuto prevalentemente a Bologna, dove si è laureato, nel 1969, in Letteratura anglo-americana, e nella cui Università ha insegnato a lungo: prima Letteratura inglese, poi anglo-americana, quindi Storia della cultura nord-americana e, infine, Storia del cinema al DAMS, di cui è stato direttore dal 2004 al 2007. Ha insegnato anche allo IULM di Milano, all’Università di Pescara e a quella di Macerata, mentre ha tenuto corsi, seminari e conferenze in molte Università straniere. Ha scritto molti libri, fra i quali i fondamentali Il nuovo cinema americano (1978), Sogno e realtà americana nel cinema di Hollywood (1987), L’età dell’occhio. Il cinema e la cultura americana (1999), Stili americani (2003) e due castori, dedicati rispettivamente a Sidney Pollack (1978) e a Steven Spielberg (1982, 1995). E’ stato tra i fondatori della rivista “Cinema e Cinema” nel 1974, ha scritto a lungo su “Cineforum” e ha collaborato con “Cinema Nuovo”, “Filmcritica”, “Il Verri”, “Paragone”, “Carte Segrete”, “Labirinti”, “Cineteca”, “Il Resto del Carlino”, “L’Unità”, le riviste francesi “CinèmAction e “Ligeia – Dossiers sur l’art” e la statunitense “The Review of Contemporary Fiction”, la trasmissione radiofonica settimanale “Hollywood Party” (Radio 3). Per la Mostra del Cinema di Venezia ha curato la retrospettiva su Joseph Mankiewicz (1986) e quella su Cinema e Beat Generation (1996), ed è stato responsabile per i programmi della Settimana della Critica dal 1992 al 1994. Ha collaborato anche con la Mostra del Cinema di Locarno, il Nightmare Film Festival di Ravenna, la Festa del Cinema di Roma, il Festival del cinema melodrammatico di Verona, il Future Film Festival di Bologna.
Amava molto anche le canzoni, i fumetti e Star Trek. Ci mancherà tantis-simo.


di Pier Paolo Loffreda
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