Padova – Scrivere per il cinema 4

L'incontro ha presentato un omaggio a Paolo e Vittorio Taviani, per quanto riguardava i rapporti dei due registi con Luigi Pirandello.

Organizzato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani assieme all’Università di Padova (Dipartimento di Italianistica e Dipartimento delle Discipline Linguistiche, Comunicative e dello Spettacolo) e in collaborazione con la Regione Veneto, si è svolto nei giorni 16 e 17 novembre 2006 un Incontro dal titolo Scrivere per il Cinema 4.

L’iniziativa, che ha avuto luogo presso il Palazzo del Bo dell’Ateneo padovano, si ricollegava e proseguiva quelle analoghe realizzate negli scorsi anni per esaminare e discutere i molteplici rapporti intercorrenti tra il cinema e la letteratura.

L’Incontro è stato suddiviso in due parti. La prima, introdotta e coordinata da Giorgio Tinazzi, comprendeva le seguenti relazioni: Giulia Carluccio (“Filmare Quo Vadis? La versione di Enrico Guazzoni nel 1913); Enza Del Tedesco: (Senso: Il Risorgimento di Boito letto da Visconti); Donatella Alesi (L’inciso della differenza: la sfida di Maria Bellonci tra letteratura e cinema); Nicola Dusi (Il ritmo dell’attesa: Il deserto dei Tartari tra film e romanzo); Armando Fumagalli (Funzioni strategiche dell’incipit: alcuni esempi di trattamenti letterari); Delia Garofano (Un caso di infilmabilità? Con gli occhi chiusi di Francesca Archibugi dal romanzo di Federico Tozzi); Giacomo Manzoli (La commedia agra: da Bianciardi a Lizzani, senza soluzione di continuità); Antonio Costa (Di Gerusalemme in Gerusalemme. Adolfo Geri è Torquato Tasso e nel cortile del Bo concorda con il professore una tesina…); Giorgio Pullini (Le notti bianche da Dostoevskij a Visconti).

La seconda parte, introdotta e coordinata da Cesare De Michelis, è stata un “Omaggio a Paolo e Vittorio Taviani” e riguardava specificamente i rapporti dei due registi con Luigi Pirandello. Ad avviare la discussione sono state le relazioni di Roberto Calabretto, Lorenzo Cuccu e Claudio Vicentini. Calabretto ha parlato prevalentemente dell’uso della musica nel cinema dei fratelli Taviani, facendo particolarmente riferimento a Kaos; Vicentini si è soffermato sulla “lettura libera e critica” fatta dai Taviani dei testi pirandelliani da loro portati sullo schermo; Cuccu ha posto a raffronto i film pirandelliani con gli altri della filmografia tavianea evidenziando le costanti e le innovazioni ravvisabili in Kaos e in Tu ridi.

E’ quindi intervenuto Vittorio Taviani il quale, sollecitato anche da numerose domande degli studenti, ha ricordato la sua prima scoperta di Pirandello quando, ancora adolescente, vide a teatro Sei personaggi in cerca d’autore: una vera e propria rivelazione, che fu l’inizio di una continua frequentazione con l’opera dello scrittore siciliano, sia dei testi teatrali, sia di quelli letterari. Ha poi aggiunto, nel corso del suo articolato intervento, accompagnato anche da precisi rimandi a diversi momenti filmici, che lui e suo fratello, nell’adattare per il loro cinema alcuni racconti di Pirandello, hanno considerato lo scrittore quasi come un loro co-sceneggiatore, senza porsi problemi di fedeltà testuale, per cercare, invece, di calare alcuni elementi della poetica pirandelliana nei loro film, ripensandoli e ricreandoli alla luce della loro concezione cinematografica, quindi riferendoli anche a problematiche attuali e integrandoli nella loro ricerca espressiva e stilistica. A completamento dei lavori convegnistici, nelle serate del 16 e del 17 novembre sono stati proiettati nella Multisala Pio X Kaos e Tu ridi, i due già citati film pirandelliani di Paolo e Vittorio Taviani.


di Mario Fortezza
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